Chelon labrosus
Pur assomigliando a tutte le altre specie, ha corpo più tozzo e più corto. Si distingue nello spessore del labbro superiore, che quasi sempre porta delle granulazioni nella parte antero-inferiore e nella forma della bocca.
La colorazione varia in funzione dell'ahabitat ed è simile a quella degli altri cefali. Le pinne sono un po' più scure e la macchia dorata opercolare è poco visibile come un'altra dai contorni più sfumati che si trova vicino al bordo posteriore dell'occhio.
Preferisce le zone aperte della laguna e i fondi algosi, in cui rimane nascosta. E' poco gregaria e risale di molto i fiumi.
La riproduzione va da gennaio ad aprile e la deposizione delle uova si verifica in mare. Gli stadi giovanili si trovano spesso in vicinanza degli sbocchi di acque dolci.
La nutrizione è simile a quella delle altre specie.
Si pesca sia con le trappole dei lavorieri, sia con reti speciali (saltarello, incannucciata).
La pesca all'amo si fa con mollica di pane impastata con carne di sardine salate e sul fondo. Può raggiungere i 60 cm. di lunghezza e oltre i 2 kg. e mezzo di peso.
Presente in tutto il Mediterraneo
Nomi dialettali
GENOVA
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Muzao negro Ciautta
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LA SPEZIA
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Musao
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VIAREGGIO
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Testone, Volpino, Muggine
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LIVORNO
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Scìorina
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ROMA
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Cefolo, Cefolo pietra
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NAPOLI
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Cerina
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SALERNO
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Cefalo
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REGGIO Calabria
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Cefaluni
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TARANTO
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Cannalonga Caneluenghe
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GALLIPOLI
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Ngefanu capozza
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OTRANTO
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Lattumatu
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BARI
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Ciefl
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MOLFETTA
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Vocche mozze, Man'ifeke (J.)
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ABRUZZI
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Mugella
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ANCONA
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Bosiga
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VENEZIA
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Boseghin Boseghetta Bosega
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TRIESTE
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Bosega
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SARDEGNA
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Lionì, Lioneddu
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MESSINA
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Cefulu fimmineddu
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